I nuovi anticoagulanti orali sono più efficaci del warfarin nel prevenire gli eventi CV nei pazienti anziani con fibrillazione atriale e pregresso ictus ischemico
Prof. Francesco Vittorio Costa
Molti studi clinici controllati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza dei nuovi anticoagulanti orali (NAO) ma finora non erano disponibili studi eseguiti nel mondo reale che confrontassero i NAO con il warfarin in soggetti già colpiti da ictus ischemico. Questo studio di coorte ha incluso 11.662 pazienti di età ≥65 anni (mediana 80 anni) con FA, sopravvissuti a un ictus ischemico, mai trattati prima con anticoagulanti, e dimessi da 1.041 ospedali statunitensi impegnati a rispettare le linee guida per l’ictus. L’outcome primario era i giorni di vita trascorsi a casa nell’anno successivo, senza ricovero in strutture residenziali, ed senza eventi cardiovascolari maggiori nei soggetti dimessi con NAO (n.4041) o con warfarin (n.7621). Lo studio ha evidenziato che la prescrizione alla dimissione di NAO (dabigatran, rivaroxaban, o apixaban) si associa a una prognosi migliore rispetto alla prescrizione di warfarin. Lo studio ha dimostrato nei pazienti trattati con NAO una più lunga permanenza a casa (285 gg vs. 263) e quindi una minore incidenza di eventi cardiovascolari (-11%) e una minore mortalità (-12%) minori ictus emorragici (-31%), minori riammissioni totali in ospedale (-7%) e minori riammissioni per sanguinamento (-11%) rispetto a quelli trattati con warfarin. L’unico parametro a sfavore dei NAO è risultato essere un maggior rischio di emorragie gastrointestinali (+14%). Questo studio conferma quindi che anche nei pazienti anziani con FA, già colpiti da ictus ischemico, la terapia di prevenzione secondaria con NAO è più efficace di quella con warfarin nel ridurre i ricoveri ospedalieri e gli eventi (in particolare l’ictus emorragico). Il prezzo da pagare è un incremento dei sanguinamenti gastrointestinali.