Five-Year Outcomes after PCI or CABG for Left Main Coronary Disease
Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2019 su NEJM.org.N Engl J Med 2019; 381: 1820-30.
Dott. Enri Gliozheni
Premessa
Esistono controversie sui risultati a lungo termine dopo angioplastica coronarica (PCI) con impiego di stent contemporanei a rilascio di farmaco (DES) rispetto all’intervento cardiochirurgico di bypass aortocoronarico (CABG) nei pazienti con stenosi del tronco comune della coronaria sinistra (TC).
Metodo
In questo studio sono stati arruolati 1905 pazienti con malattia del TC di bassa o intermedia complessità anatomica (secondo la valutazione del centro partecipante) randomizzati a PCI o CABG; 948 pazienti sono stati sottoposti a PCI con DES a rilascio di everolimus (gruppo PCI) e 957 pazienti sono stati sottoposti a CABG (gruppo CABG).
L’outcome primario era composto da mortalità, ictus o infarto miocardico.
Risultati
-A 5 anni si è verificato un evento del outcome primario (mortalità, ictus o infarto miocardico) nel 22,0% dei pazienti del gruppo PCI e nel 19,2% dei pazienti del gruppo CABG (differenza statisticamente non significativa).
-La mortalità per qualsiasi causa si è verificata più frequentemente nel gruppo PCI rispetto al gruppo CABG (nel 13,0% contro 9,9%).
-Nel gruppo PCI l’incidenza della mortalità cardiovascolare (5,0% e 4,5% rispettivamente) e
dell’infarto miocardico (10,6% e 9,1%) non erano significativamente diverse rispetto al gruppo
CABG.
-Tutti gli eventi cerebrovascolari erano meno frequenti dopo PCI rispetto a CABG (3,3% vs. 5,2%),
sebbene l’incidenza di ictus non fosse significativamente diversa tra i due gruppi (2,9% e 3,7%).
-Una nuova rivascolarizzazione richiesta per la ricomparsa d’ischemia miocardica era più frequente
dopo PCI che dopo CABG (16,9% vs. 10,0%).
CONCLUSIONI
In pazienti con stenosi del tronco comune della coronaria sinistra con anatomia di bassa o
intermedia complessità, non c’era alcuna differenza significativa tra PCI e CABG per quanto
riguarda l’incidenza di eventi dell’outcome primario composto da mortalità, ictus o infarto
miocardico a 5 anni.
N.d.T.
Nella interpretazione dei risultati di questo studio è da notare che è stato commissionato da Abbott
Vascular specializzata nel trattamento percutaneeo delle patologie cardiovascolari.
L’outcome composito è un calderone e gli eventi che lo compongono, se letti con attenzione e
confrontati separatamente tra i due gruppi, possono risultare in contrasto con l’esito di ciò che si
voleva confrontare e dimostrare (l’outcome primario).